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Elmetto o trauma cranico?

La testa rappresenta il centro del nostro essere. Essa riunisce tutti i più importanti organi sensoriali e ci permette di fare tutto ciò che facciamo ogni giorno. È quindi quanto mai opportuno proteggere la testa da ogni possibile pericolo, anche minimo, nella maniera ottimale.

I nostri specialisti per la protezione della testa saranno felici di aiutarvi.

1. Possibili rischi e pericoli

La protezione della testa fa parte delle più antiche discipline nel campo dei DPI. La testa è molto sensibile agli infortuni e racchiude il più importante dei nostri organi, ossia il cervello. Non a caso la natura ci ha dotato di una robusta scatola cranica.

Quando è necessario indossare una protezione della testa?

Le protezioni della testa si dividono in elmetti, copricapi antiurto, caschetti integrali e retine protettive per i capelli. A livello legislativo l’articolo 5 dell’OLCostr (RS 832.311.141) regola l’obbligo di indossare l’elmetto nel campo dei lavori di costruzione.

Qualora sussista un pericolo derivante dalla caduta di oggetti o di materiali dall’alto vige comunque l’obbligo dell’elmetto di protezione sia in ambito industriale che professionale. È inoltre fondamentale che durante i lavori in cui si utilizzano DPI anticaduta si indossi un elmetto di protezione con sottogola con 4 punti di aggancio. Valutazioni del rischio interne all’azienda potrebbero ulteriormente espandere l’obbligo di indossare l’elmetto di protezione per determinati settori o lavori.

  • Copricapo antiurto in caso di lieve pericolo di urti
  • Elmetti specifici per particolari situazioni di pericolo
    • Elmetti per vigili del fuoco
    • Protezioni integrali per sabbiatura
    • Elmetti ad elevate prestazioni per l’industria
  • Retine protettive per capelli per evitare che i capelli lunghi si impiglino in parti meccaniche in movimento

Da quali rischi e da quali infortuni si viene protetti?

Una protezione della testa protegge da svariati pericoli durante lo svolgimento del lavoro quotidiano:

  • azioni meccaniche (ad es. caduta, oscillazione, rovesciamento e proiezione di oggetti o urti contro ostacoli)
  • azioni termiche (ad es. calore, freddo, particelle incandescenti, schizzi di metallo, fiamme)
  • azioni elettriche (ad es. tensione di contatto, formazione di scintille anche attraverso scariche elettriche o archi voltaici)
  • azioni chimiche (ad es. acidi, soluzioni alcaline, solventi)
  • urti dovuti alla mancata riconoscibilità delle persone (ad es. in occasione di lavori sulle strade o in zone di traffico senza indumenti ad alta visibilità)
  • capelli che si impigliano (ad es. in elementi meccanici in movimento)

2. Quali misure devono essere valutate?

3. Quali sono le misure e i DPI adatti?

Retina per capelli

Questo dispositivo evita che i capelli si impiglino in parti meccaniche in movimento o che avvenga una contaminazione di prodotti attraverso i capelli (generi alimentari, industria farmaceutica, chimica e biochimica, camere bianche, etc.).

Copricapo antiurto (EN 812)

Questa copertura per la testa, che può avere ad esempio la forma di un cappellino da baseball composto in polietilene ad alta densità, protegge la testa dagli urti, per esem- pio durante i lavori in spazi ristretti, durante la movimentazione di merci, durante le visite in cantiere e in situazioni analoghe. Non protegge invece contro la caduta di oggetti e non può essere indossato in sostituzione all’elmetto di protezione. Ha un peso leggero e si adatta bene alle dimensioni delle diverse teste grazie alle sue dimensioni regolabili. I fori di aerazione impediscono un eccessivo accumulo di calore. La parte tessile della copertura è nella maggior parte dei casi lavabile come capo a mano.

Elmetto di protezione (varie norme EN)

Gli elmetti di protezione per l’industria conformi a EN 397 sono quelli nettamente più diffusi. Possono essere dotati in caso di necessità di un aggancio sottogola o essere equipaggiati in fabbrica a seconda delle esigenze.

L’aggancio sottogola impedisce che l’elmetto cada col movimento della testa o in caso di impatti violenti. Non può sostenere un carico superiore ai 25 kg. In questo modo si rende intenzionalmente possibile che l’elmetto si sfili qualora esso rimanga incastrato.

In caso di lavori che richiedono DPI anticaduta si possono parzialmente usare anche elmetti da arrampicata (EN 12492), che devono comunque superare un test sulla protezione antiurto laterale. I loro agganci però resistono allo strappo fino ad un carico di almeno 50 kg (rischio di strangolamento – non è possibile sfilarli). L’impiego di un elmetto da arrampicata deve essere approvato esplici- tamente per la specifica attività in seguito ad una valutazione del rischio.

L’elmetto ad alte prestazioni (EN 14052) viene utilizzato soprattutto nelle opera- zioni di soccorso. È idoneo all’utilizzo in cantiere e può essere necessario in particolari situazioni.

Per le attività svolte in presenza di tensione elettrica (GS-ET-29) e per i vigili del fuoco (EN 443) vi sono dei requisiti particolari concernenti l’elmetto. Il produttore o il rivenditore sono tenuti ad informarvi a riguardo.

Domande

  • Fanno tutti attenzione che l’elmetto sia indossato correttamente e che si adatti bene a chi lo utilizza?

  • Organizziamo regolarmente una pulizia interna delle protezioni della testa?

  • Gli ambienti in cui è obbligatorio indossare le protezioni per la testa sono sufficientemente segnalati e l’obbligo viene quindi rispettato?

  • Sono definiti gli strumenti di protezione giusti da utilizzare nelle zone in cui sussiste l’obbligo di protezione della testa?

  • L’età delle protezioni della testa viene regolarmente controllata e l’eventuale sostituzione avviene prontamente?

4. Ulteriori indicazioni per l’applicazione e l’impiego

Altri suggerimenti:

L’età massima che può raggiungere un elmetto dipende dal fatto che sia prodotto in materiale termoplastico o duroplastico. In ogni caso dopo un urto, in caso di evidenti alterazioni nella colorazione o di danneggiamento del guscio o della parte interiore esso va subito sostituito.

Su un elmetto sono presenti le seguenti marcature:

  • numero della norma specifica ed eventuali norme supplementari
  • nome o marchio di identificazione del fabbricante
  • tipo di elmetto (designazione del fabbricante)
  • taglia o gamma di taglie
  • anno e trimestre di fabbricazione

La durata massima di un elmetto dipende dal materiale, dal tempo di utilizzo, dall’esposizione agli agenti ambientali quali raggi UV e dagli aspetti igienici.

Non devono essere superati gli 8 anni compresi i tempi di immagazzinamento, e in caso di utilizzo non si deve andare oltre i 5 anni. Dal punto di vista igienico gli elmetti andrebbero di norma sostituiti dopo 3 anni.

Dove posso trovare maggiori informazioni?